FIBROMIALGIA LA DIFFICILE CONVIVENZA CON IL DOLORE CRONICO
La fibromialgia (FM) è caratterizzata da dolore cronico muscolo-scheletrico diffuso nel corpo e da sintomi extra-scheletrici riguardanti vari organi.
E’ la terza malattia reumatica per diffusione presente soprattutto nel sesso femminile.
LA TRAPPOLA DEL RIMUGINIO E DELLA RUMINAZIONE MENTALE. COME USCIRNE?
Rimuginio e ruminazione possono sembrare sinonimi, ma in realtà sono processi mentali differenti.
Il rimuginio è caratterizzato da pensieri ripetitivi a contenuto negativo su ciò che può accadere in un prossimo futuro. Tipicamente accompagna la sintomatologia ansiosa, soprattutto il disturbo d’ansia generalizzato, in cui il soggetto tende a pensare e ripensare che qualche evento temuto sia sul punto di accadere o lo sarà nel futuro. Tali eventi vengono anche immaginati oltre che pensati, con il risultato di acuire lo stato d’ansia e di mantenerla nel tempo e, non ultimo, di rendere deficitaria la concentrazione sul presente e su ciò che di positivo e significativo in esso si vive o si potrebbe vivere. Il rimuginio quindi cattura la mente in una dimensione mentale sospesa, fatta di attese di eventi temuti.
ELABORAZIONE DEL LUTTO
L'elaborazione del lutto è un processo, il cui inizio è conseguente alla perdita di una persona cara, sia a causa della sua morte, sia a causa del suo allontanamento, come accade nelle relazioni sentimentali e affettive in generale.
Le reazioni sono soggettive ma alcune sono tipicamente presenti nella maggior parte degli individui. Tra queste: il forte senso di tristezza, di vuoto, di nostalgia e di impotenza, il rammarico per non aver fatto o detto ciò che ormai non si può più dire o fare, l’ansia, la rimuginazione sull'accaduto, lo scarso coinvolgimento nelle azioni quotidiane, il ritiro sociale e talvolta il senso di colpa per le circostanze del decesso.
ANSIA E NEUROSCIENZE. I correlati neurofisiologici dell'ansia e della paura
L’ansia è codificata attraverso complessi meccanismi e diversi circuiti cerebrali da cui scaturiscono una serie di reazioni fisiologiche e comportamentali.
MANGIARE IN MODO CONSAPEVOLE (MINDFUL EATING)
Mangiare è un’attività naturale, salutare e piacevole finalizzata al soddisfacimento della fame. Nella nostra cultura, in cui il cibo abbonda e in cui siamo ossessionati dalle diete, mangiare diventa invece un’azione meccanica, consumistica e intrisa di senso di colpa. Mangiare in modo consapevole è un’antica pratica di consapevolezza con profonde implicazioni moderne e applicazioni volte alla soluzione della relazione di odio e amore con il cibo.
Compassion Focus Therapy
La CFT rappresenta un nuovo approccio psicoterapeutico nato nell’ambito della terapia cognitivo comportamentale di terza generazione, sviluppata nel 2005 da Paul Gilbert, psicologo e psicoterapeuta cognitivo comportamentale...
Per saperne di più: http://www.stateofmind.it/2018/07/compassion-focus-therapy-report/
ANGINOFOBIA: LA PAURA DI SOFFOCARE
Angina deriva dal latino “angere”, che significa “stringere”, “soffocare”. L’anginofobia è dunque la paura di soffocare a causa dell’ingestione di cibo o pastiglie, talvolta anche acqua o liquidi in genere, che il soggetto teme vadano di traverso.
MEDITAZIONE E MINDFULNESS
(Dott.ssa Donatella Bielli)
“Chiudi gli occhi e concentrati sul respiro”.
Breve consegna che segna l’ingresso nello stato meditativo. Aderendovi, però, chi muove i primi passi nel mondo della meditazione scopre subito cosa non sia meditare, perché la mente, appena abbassate le palpebre, inizia a produrre immagini, pensieri e ricordi. Il presente, il passato e il futuro si mescolano e si confondono nel turbinio del lavoro mentale e pian piano l’attenzione sul proprio respiro passa in secondo piano, declina e scompare sotto la polvere alzata da mille pensieri.
Questo è il funzionamento mentale abituale, i cui passaggi da un contenuto all’altro sono dagli orientali paragonati efficacemente alle scimmie che si spostano velocemente da un ramo a quello vicino. E questo è ciò che non è meditazione.
La dipendenza dal gusto del cibo
Attenzione a grassi e zuccheri, perchè attivano i centri del piacere del cervello come le sostanze stupefacenti. i cibi ricchi di grassi e di zuccheri sono responsabili infatti del rilascio di dopamina, che è il segnale relativo alla necessità di fissare in memoria che quella determinata sostanza e il relativo comportamento di assunzione devono essere ripetuti nel tempo. Alla fissazione in memoria si associa il desiderio di quello specifico cibo e la ricerca compulsiva dello stesso.
La dipendenza dal gusto del cibo Per saperne di più: http://www.stateofmind.it/2018/07/dipendenza-gusto-cibo/